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Mimmo Avellis

 Mimmo     

               Avellis

 

 

        

 

            Memorie del Sottosviluppo          Attrazione          Eros Eroso           Il Nodo di Gordio   

               

              Umano, non Umano   Arriba Espana!      Quelli che...     Ulisse non c'è più

          

     

      Olimpo Privato    Labbra di fuoco     Affascinata    Tenerezze Metalliche   Italia, oh cara!   

omaggio a cattelan.jpg

                 Surrealman         Bari che...          Super-Tempio    Capitain Amour

                      

    Parole in fuga        Addio speranza          Il Mangia-donne             Io, l'Arte!                   

                           Allegoria del desiderio               Fino all’ultimo consumo

1969/1979
1980/1999
anni 2000

A Mimmo Avellis non vanno giù - si capisce subito - i marchingegni del Potere, i trionfi della Merce, le astuzie del Sistema. (...) Lo sforzo di Avellis appare quello di riciclare, per così dire, i codici e i materiali dell'arte, per farne una sorta di comunicazione alternativa (...) I risultati testimoniano una sorta di vitalità che si libera fra stratificazioni e strappi, sovrapposizioni segnaletiche e improvvise rarefazioni. E denuncia così il rapporto autentico che l'artista intrattiene col suo mondo e col suo tempo.                                                                                                                                                                                      Pietro Marino, critico d'arte (1976)

Per te, Mimmo, l'Arte è un sistema da violare, con la provocazione, con l'ironia, con il nonsense, la tua è una presa di posizione poetica; quella dell'apocalittico (direbbe Eco) che, piuttosto di ridurre la realtà nelle regole linguistiche estetiche, allarga l'infinità del potenziale processo creativo dell'Arte... Mediante il recupero di istanze contraddittorie, attui il ricorso allo sviamento tipico delle avanguardie dadaiste-surrealiste: un rovesciamento dissacratorio condotto a favore della liberazione dei sensi, secondo una rivendicazione del sociale, del sessuale, del politico, dell'estetico che fonde arte, poesia e sociologia.                                                                                                              Maria Vinella, critica d'arte (1992)

 

1978 Performance Paolo VI non ama Federi
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