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  Opere '69/79

Anni

metallici


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Autodidatta, Avellis trova il suo primo mezzo di espressione artistica nei collages. Si ispira dal movimento Fluxus per realizzare opere Neo-dada intrise di derisione, citazioni letterarie e critiche della società. Dopo aver effettuato un corso d'incisione grafica ad Urbino nel 1970, si associa all'artista Glauco Camiless per creare la stamperia Colonna nel centro storico di Bari.

L'incisione del metallo nelle grafiche, in seguito le lastre metalliche utilizzate come base per collages, come superficie lucida e riflettente... una pratica del metallo che evoca senza dubbio la figura paterna, fabbro e artigiano minuzioso di un paese dell'entroterra pugliese.

Gli anni 70 sono anni di un impegno politico acuto che si riflette in una serie di incisioni e di grafiche, come la serie di Mappe delle "Memorie del Sottosviluppo" (sulla questione meridionale e la scomparsa di quel mondo contadino che ha conosciuto nella sua infanzia),

le cartelle di grafica "Umano, non umano" (sulle problematiche della classe operaia, presentata dal critico Toti Carpentieri) o "Affascinata" (presentata da Luciana Zingarelli), sulle dinamiche della seduzione amorosa.

Ancora dell'Arte come forma di reazione al corso della Storia nelle incisioni "Addio, speranza", che evoca la morte del socialista Salvador Allende durante il golpe in Cile del 1973, "Arriba Espagna" sulla fine del franchismo (1975) o "Super-Tempio", critica del consumismo galoppante.

Amerigo Tot
"Periferico,
cercando
Mimmo Avellis" 2017
estratto del documentario
di A. Avellis
con Alessandra Lama
Dagli inizi degli anni '70, oltre all'incisione serigrafica, suo mezzo d'espressione preferito, molti sono i collages di ispirazione dadaista e gli assemblaggi metallici,
come la grande scultura dell'Ulisse (di metallo ma dal cuore di legno).

Dopo aver creato lo Studio Man Ray, stamperia di grafica nel centro storico di Bari (all'epoca malfamato e inaccessibile per la maggior parte dei baresi), il metallo dello stampo dell'incisione diventa una materia di espressione in sé, in numerose opere, chiamate "Tenerezze metalliche" o "Eros Eroso".

Un fascino per le materie metalliche che proviene dal suo passato, dal mestiere paterno, fabbro a Bitonto, villaggio dell'entroterra pugliese. Di ritorno dai porti colpiti durante la Seconda Guerra Mondiale (il tristemente famoso bombardamento del porto di Bari),  Francesco Avellis passava giornate intere rinchiuso nella sua bottega a lavorare il metallo, come, secondo suo figlio, il dio greco Efesto.

 

"Tenerezze metalliche" 1987

Performances, pubblicità, stampa...

​​Oltre all'attività grafica, Avellis organizza numerose performances, fra cui ricordiamo: "Mito e Donna Oggetto" all'Expo Arte di Bari, 77, "Paolo VI non ama Federico II" nel Castello Svevo di Gioia del Colle, "Labbra di fuoco" con Santa Fizzarotti all'Expo Arte del 1979, "Olimpo Privato" nel Castello Svevo di Bari.

 

In parallelo, Avellis scrive articoli culturali per il quotidiano "Puglia", per la rivista "Eco d'Arte Moderna" e lavora come grafico pubblicitario con le agenzie "Graphidea" e "Arti Visive", contribuendo a campagne come quella per il referendum in favore dell'aborto (1981). 

"Labbra di fuoco" performance 1979 e video 1988
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